Come aiutare i nostri bimbi nel momento del distacco
a cura di Elisa Pella @ilgenitoreconsapevole
Molti genitori si chiedono: come posso aiutare mio figlio o figlia nel momento del distacco? Se è proprio da me che fatica a separarsi, c’è un modo in cui posso sostenerlo?La risposta è sì, e anche se è necessario ricordarsi che tutti ibambini sono diversi, che ogni relazione è unica e che le strategie che funzionano per qualcuno possono non funzionare per qualcun altro, ecco alcune accortezze che ci possono aiutare a sostenere i nostri bambini in un momento così delicato.
Che si tratti di iniziare la scuola materna o dormire per la prima volta fuori casa, la cosa più importante da dire è che la paura e il disagio nei bambini spesso derivano dalla sorpresa più che dall’evento in sé. Si ritrovano in una situazione che non sanno come gestire e questo li mette in grande difficoltà. Quindi, possiamo aiutare molto i nostri bambini preparandoli a quello che deve accadere. E con questo non intendo solo informarli dei fatti (passaggio fondamentale), ma anche anticipare possibili emozioni che li accompagneranno. Facciamo un esempio:
“Tra tre giorni tornerai all’asilo. È possibile che tu sia un po’ contento e un po’ spaventato al pensiero di tornare. Forse sei contento di rivedere i tuoi amici. Potrai giocare ancora con Marco e Annalisa. E forse sei un po’ triste di non passare più tutto il giorno con me. Ci siamo divertiti quest’estate vero? È normale sentirsi così.”
Per poter sostenere uno scambio improntato su questi toni esiste un prerequisito fondamentale nel genitore: la fiducia. Fiducia nella propria decisione, qualunque essa sia, e fiducia nel fatto che il figlio o la figlia ce la farà. Spesso i nostri bambini guardano a noi per capire se sono o non sono all’altezza di qualcosa e sentono tutto quello che proviamo. Questa doppia fiducia ci permette di fare un’altra cosa molto importante: consentire ai bambini di mostrare il loro disaccordo.
Capita spesso di evitare di parlare di quello che ci mette a disagio: se abbiamo paura che nostro figlio non ce la farà, non avremo la forza di dirgli “è possibile che sarai un po’ triste” perché la vivremmo con una sorta di profezia. Vorremo proiettare solo messaggi positivi perché sono quello di cui abbiamo bisogno per trovare noi stessi una conferma. Avremo bisogno dell’accondiscendenza dei nostri bambini per poter tirare un sospiro di sollievo e sentire di aver fatto la cosa giusta.
Se invece la fiducia è già in noi potremo permetterci di connetterci con il bambino e di assisterlo nella sua esitazione. Potremo impostare una conversazione come quella accennata qui sopra e magari aggiungere qualche strumento in più. Per esempio potremmo trovare insieme una strategia di adattamento:
“Sai cosa possiamo fare? Mentre andiamo all’asilo raccogliamo un sassolino e lo mettiamo nella tasca dei tuoi pantaloni. Quello sarà il nostro sassolino magico e quando sentirai un po’ di nostalgia potrai mettere la mano in tasca e stringerlo, io lo sentirò e ti manderò un abbraccio.”
Tutto questo poterà i bambini a separarsi da noi sereni e felici? Non necessariamente. Ma consentirà loro di mostrare le loro emozioni, di non sentisi sbagliati se hanno paura, di sapere con certezza che la mamma e il papà li capiscono e sono dalla loro parte. Ricordati che minimizzare i sentimenti dei bambini ha come risultato quello di far loro perdere fiducia in se stessi. Se a una bambina che ha paura viene detto: “Ma va, non c’è niente di cui avere paura,” l’effetto non sarà quello di averla rassicurata, ma di averle fatto capire che non può fidarsi di ciò che prova. Allo stesso modo, se a un bambino agitato all’idea di separarsi dalla mamma viene detto: “Smettila di fare scene, ormai sei grande, dovresti aver imparato!” quel bambino non si sentirà più forte, al limite più scoraggiato, perché adesso non solo ha davanti una situazione che gli risulta difficile, ma ha anche la sensazione che nessuno lo aiuterà ad affrontarla.
Creare spazio per le esitazioni dei nostri figli, ascoltarli e aiutarli con fiducia è una modalità di relazione che nel lungo periodo consente di crescere adulti più indipendenti, sicuri di sé, a proprio agio nel mondo e con se stessi.
Elisa Pella, Il Genitore Consapevole
Attraverso percorsi di crescita genitoriali individuali o di coppia,
aiuta le mamme e i papà a liberarsi dai condizionamenti esterni,
dai sensi di colpa e da modelli negativi per diventare i genitori che voglio essere e costruire con i propri figli una relazione basata su empatia, rispetto e fiducia.
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