PROTEGGIAMO LE API
Paladine della Biodiversità
In collaborazione con 3Bee
www.3bee.it
Il mondo come lo conosciamo ora è un delicato prodotto di un altrettanto delicato equilibrio. I fattori, che rendono il nostro pianeta quello che è, sono moltissimi e una loro alterazione potrebbe generare delle conseguenze di cui può essere ancora difficile valutare la portata. Molto spesso si sente dire che si capisce davvero l’importanza di qualcosa nel momento in cui non c’è più. Siamo però davvero convinti di voler veder scomparire le api e gli insetti impollinatori, in pericolo di estinzione, prima di capire quanto siano fondamentali per la sopravvivenza nostra e del nostro pianeta?
Un lavoro insostituibile
Il ruolo che rivestono le api e altri insetti impollinatori nel nostro ecosistema è centrale, soprattutto in virtù del loro inestimabile lavoro di impollinazione. Volando di fiore in fiore alla ricerca del nettare, diventano dei veri e propri agenti di biodiversità. Cosa significa? Raccogliendo il nettare, questi insetti si “sporcano” letteralmente di polline, che viene così trasportato verso altri fiori, consentendo la fecondazione e la riproduzione delle piante attraverso la formazione di nuovi semi.
Le piante che si affidano all’impollinazione entomofila (ovvero resa possibile dagli insetti) sono tantissime. Le stime parlando di quasi il 90% delle piante selvatiche e il 75% delle colture a scopo alimentare. Le api sono un anello fondamentale dell’intera catena alimentare. Grazie al loro instancabile lavoro di impollinazione, le api sono responsabili di circa l’80% del cibo che mangiamo tutti i giorni.
Non è quindi un’esagerazione dire che, se non ci fossero più le api, non potremmo più mangiare la maggior parte del cibo che troviamo tutti i giorni sulla nostra tavola (inclusi la carne e il latte perché gran parte delle piante usate come foraggio degli animali sono impollinate dalle api).
Questi dati ci fanno capire quanto il mondo che ci circonda, così come lo conosciamo, dipenda enormemente dagli insetti impollinatori. Non è quindi solo una questione di alimentazione, ma anche di biodiversità e di preservazione degli ecosistemi.
L'apocalisse degli insetti
Purtroppo però le api e altri insetti impollinatori sono a grande rischio. I dati che emergono da numerosi studi arrivano a parlare addirittura di una vera e propria “apocalisse degli insetti”. Con questo trend, nell’arco di poche decine di anni il 40% delle specie di insetti potrebbe essere estinto.
Un report dello IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) afferma che quasi il 10% degli impollinatori selvatici europei sono a rischio estinzione. Di molte specie, però, non si hanno abbastanza dati, quindi la situazione potr ebbe essere di gran lunga peggiore.
Anche le nostre api da miele non se la passano bene. Secondo i dati CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), negli ultimi 10 anni sono scomparsi ben 10 milioni di alveari nel mondo, di cui 200.000 solo in Italia.
Quali sono le cause che minacciano la sopravvivenza delle api?
IL PROBLEMA DI PESTICIDI E INSETTICIDI
I pesticidi (tra cui i neonicotinoidi, il sulfoxaflor e il flupiradifurone sono i più conosciuti) sono tra le maggiori cause di moria di insetti impollinatori. Queste sostanze vanno a danneggiare pesantemente le capacità di orientamento e di apprendimento delle api, ostacolandone anche la riproduzione e i comportamenti sociali.
Queste sostanze, inoltre, abbinate a pratiche di agricoltura intensiva, causano un enorme impoverimento degli habitat naturali, da cui le api faticano a ricavare il prezioso nutrimento per la loro sopravvivenza. Questo declino si associa anche a una costante e sempre crescente urbanizzazione.
MALATTIE E PARASSITI
Ad oggi, sono conosciuti ben 29 patogeni delle api. Il famoso parassita Varroa Destructor, ad esempio, indebolisce enormemente le api e il loro sistema immunitario. Anche l’introduzione di specie di impollinatori non autoctone può veicolare la diffusione di questi parassiti, che colpiscono molto violentemente i loro nuovi ospiti.
L'AMBIENTE
I fattori ambientali sono spesso menzionati come cause potenziali della moria delle api. Il caldo eccessivo, ad esempio, impedisce alle piante di fornire sempre nuovo nettare e polline per le api, impoverendo così la loro alimentazione. I cambiamenti climatici, la scomparsa degli habitat naturali e l’impoverimento di quelli che persistono sono cause sempre più importanti da non sottovalutare.
PRATICHE AGRICOLE INTENSIVE
La diffusione delle monocolture e l’utilizzo indiscriminato di erbicidi hanno determinato la scomparsa di molte delle piante mellifere utili per le api.
Apicoltura e innovazione tecnologica
Nel nostro ambiente non ci sono più alveari sugli alberi. Questo perché senza le cure degli apicoltori, le api non riescono a resistere in un mondo sempre meno ospitale, dove la natura è in pericolo. Gli apicoltori hanno quindi un ruolo fondamentale nella cura e nella sopravvivenza delle api e di conseguenza nella protezione della biodiversità. L’apicoltore favorisce la sostenibilità e la sopravvivenza della famiglia di api e la sua capacità di produrre miele durante il corso dell’anno.
Tutti i vari interventi degli apicoltori devono essere eseguiti con tempismo e con la massima cura affinché siano davvero utili per la prosperità delle api. In questo senso, la tecnologia può aiutare nella gestione dell’apiario e degli alveari. 3Bee, una startup Italiana, ha creato dei sistemi di monitoraggio da remoto che aiutano gli apicoltori a fare meglio il proprio lavoro con minor stress per le api e permettere nuove pratiche rigenerative e sostenibili.
Grazie al monitoraggio da remoto, si può programmare con anticipo il proprio lavoro in apiario, in modo tale da intervenire solo quando necessario. Nel contempo, avere sempre sott’occhio lo status dell’alveare e della sua attività di raccolta permette di ottimizzare le visite, diminuendo anche lo stress a cui sono sottoposte le api ogniqualvolta l’apicoltore apre l’arnia. È anche possibile controllare il consumo delle scorte, così da sapere sempre quando le api hanno bisogno di un supporto o meno. Impiegare un sistema di monitoraggio da remoto è come avere una persona sempre in campo che ti dice ogni giorno come stanno gli alveari.
Adotta un alveare 3Bee: un progetto pe l'apicoltura e le api
“Adotta un alveare 3Bee” è un modo concreto con cui i consumatori possono affiancarsi agli apicoltori per aiutare la sopravvivenza delle api e al contempo gustare un miele privo di antibiotici e 100% Italiano!
Il miele non è un semplice alimento, ma un concentrato di biodiversità che racconta il territorio in cui è stato prodotto e come, da semplice nettare, è stato trasformato nel miele che tutti conosciamo. Purtroppo, il miele Italiano ha perso valore a causa dell'invasione dei mieli esteri che non sempre rispettano gli alti livelli qualitativi del prodotto artigianale dell’apicoltore. Per poter accedere alla grande distribuzione, infatti, il miele deve essere competitivo a livello di prezzo, ma anche uniforme in termini di gusto e conforme alle aspettative del cliente. Tuttavia per raggiungere questi standard si ha spesso una perdita di qualità del prodotto.
Proteggi le api, segui il tuo alveare, gusta un miele unico!
Sul sito di 3Bee è possibile scegliere un alveare da ‘adottare’ e il tipo di miele che vorremmo gustare. Basta selezionare per prima cosa il tipo di miele che si vuole gustare. Vi piace il miele di Tiglio (Di colore giallo quando liquido, tende fino al beige quando cristallizza. Il sapore è balsamico e mentolato); Volete provare il pregiato miele di corbezzolo (dal sapore forte, deciso, pungente)? Oppure vi stuzzica il miele di melata dal colore ambrato, tendente al nero? Una volta scelto il vostro miele preferito è possibile scegliere l’apicoltore che lo produrrà tra i tanti nella lista e vedere proprio in che regione Italiana si trova! Chi adotta un alveare riceverà aggiornamenti sull’andamento dell’alveare direttamente sul suo smartphone! E al momento giusto riceverà il prezioso miele prodotto nel ‘suo’ alveare.
Il miele prodotto dagli apicoltori che lavorano con 3Bee è genuino e artigianale e non viene sottoposto ad alcuna lavorazione industriale che ne alteri le qualità e la composizione organolettica. Il miele è prodotto esclusivamente dall'apicoltura prescelta, senza mescolarlo con miele di altre tipologie, e senza antibiotici.
Il rifugio Polly: un impegno in puù verso gli impollinatori
L’attenzione di 3Bee nei confronti degli impollinatori non si esaurisce però solo nel sostegno agli apicoltori per la gestione e la cura delle api da miele. Poiché grande importanza è rivestita anche dagli impollinatori selvatici, insetti della famiglia delle api spesso meno conosciuti, ma altrettanto in pericolo, se non di più.
Gli impollinatori selvatici, tra cui rientrano anche varie specie di api solitarie, sono in balia di tutte quelle cause che già impattano negativamente la vita delle api da miele. Come si può invertire questa tendenza sempre più preoccupante? Oltre ad agire sulle cause della loro moria, si può favorire il ripopolamento di queste specie attraverso l’installazione di appositi rifugi per api solitarie. Questi non sono altro che piccole casette realizzate per dar modo a questi insetti di installarvi per la deposizione delle uova e la crescita delle pupe, fino allo sfarfallamento. 3Bee ha ideato una propria Bee House, Polly, per consentire a chiunque sia interessato alla preservazione della biodiversità di dare una mano concreta all’ambiente. Polly può essere acquistata e installata in giardino o in balcone e offrire così rifugio agli impollinatori che, in primavera, la renderanno la loro casa. Non importa che la casa di chi ospita un rifugio Polly sia in campagna o in città: basta che ci siano delle piante nel raggio di qualche chilometro. Le api inoltre solitarie non hanno pungiglione quindi sono perfettamente innocue anche in case in cui ci sono dei bambini e anzi favorire la loro conoscenza e il loro amore per la natura!