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Semplici spunti per preparare un ambiente perfetto per i più piccoli
Dolce attesa.
Questa espressione concentra il senso della gravidanza nella dimensione del tempo. Si attende in un tempo. Ma attenzione: tutto si svolge in uno spazio!
Lo spazio è, più del tempo, la dimensione dell’attesa. Il tempo è quello strumento che ci permette di orientarci coi pensieri e di comunicare agli altri “quanto manca”.
Nello spazio invece non si misura ciò “che manca” ma ciò che “c’è”.
L’arrivo di un bebè è preparazione di uno spazio, corporeo, percepibile, fisico. Questo spazio è, lo sappiamo bene noi mamme e future mamme, innanzitutto il nostro stesso corpo. Così è, almeno finché il nostro stesso corpo non sarà pronto ad affidare il nuovo bimbo al mondo. Mondo smisurato che è nostro compito trasformare in ambiente accogliente, cioè ritagliato a misura di bambino (del nostro bambino!).
Entriamo nella pratica. Ecco alcuni semplici spunti per pensare e preparare con cura l’ambiente per il neonato. Spunti (non regole!) perché ognuno possa calare queste idee nell’unicità della propria famiglia.
Che sia una cameretta intera o una porzione di una camera condivisa, è utile predisporre tre spazi fondamentali: area per dormire, area per la cura del corpo, area per il gioco.
Nello spazio per il sonno è importante scegliere una culla che possa trasmettere al bebè un senso di raccoglimento e contenimento. Noi ad esempio abbiamo scelto una cesta che si può anche posizionare a terra, di modo da facilitare l’interazione tra il neonato e i fratelli più grandi.
Lo spazio dedicato alla cura del corpo può consistere anche in un semplice fasciatoio, o nido morbido di stoffa. Questa area, oltre alla cura dell’igiene e del cambio dei vestiti, può diventare, per esempio, lo spazio dedicato al massaggio. Qui il bebè si nutre del contatto materno e insieme apprende i confini del proprio corpo. Nei bimbi tutto passa da quei corpicini in continuo movimento! Spostare il fasciatoio dal bagno alla camera può rendere ancora più lento e speciale questo momento…
L’area dedicata al gioco è poi quella che si presta maggiormente ad essere personalizzata in funzione della crescita e dello sviluppo del bambino. In che senso? Tutte noi siamo testimoni della velocissima evoluzione dei nostri bimbi. Ogni attimo è una nuova conquista. Giorno dopo giorno il bambino sviluppa nuove abilità. È utile pensare all’area gioco come a quello spazio che riesce a supportare l’evoluzione del bambino, attraverso un continuo riadattamento degli stimoli che dovranno essere man mano sempre più all’altezza delle nuove capacità. L’area gioco è quella parte dell’ambiente che dobbiamo poter modificare nel tempo.
È importante prevedere elementi mobili (troppo spesso invece i mobili della casa diventano immobili). Non siamo noi a dover ruotare attorno al mobilio della stanza. L’operazione è al contrario: il mobilio deve di volta in volta rimodularsi a seconda dello stato evolutivo del soggetto. In una parola, deve essere “funzionale”.
Moduli mobili e composizioni variabili, al cui interno far ruotare materiali differenti, libri nuovi e materiali dalla natura più varia.
In questo spazio è utile infine prevedere un tappeto e uno specchio. La consistenza del tappeto dovrà essere adatta in maniera duplice: servirà come protezione dai colpi e dalle cadute, ma dovrà anche offrire la giusta resistenza, di modo da supportare il lavoro muscolare e incentivare la sicurezza del movimento e del passo.
Un altro oggetto fondamentale è lo specchio. Non solo uno specchietto da manipolare e entro cui osservare il proprio viso. Bisogna pensare a uno specchio sufficientemente grande da contenere tutta l’immagine del corpo del bambino, strumento utile per riconoscere in maniera spontanea e giocosa la propria fisicità e legare in maniera ancora più salda la capacità di muoversi con quella di pensare il movimento.
Quante idee fioccano a partire da questi semplici spunti! Si potrebbe scrivere ancora e ancora, magari facendo tappa sulla possibilità di inserire giochi costruiti dalle stesse mani dei genitori, quelli che non hanno bisogno di tanta ingegneria per essere prodotti bensì semplicemente del calore delle mani.
Ma per il momento fermiamoci qui e prepariamo il nostro spazio affinché sia pronto ad accogliere la nuova o il nuovo arrivato!