Magazine> People We Love> People We Love> Una vita tra natura, animali e libertà
Me and Simafra:
Una vita tra natura, animali e libertà
Ciao Sara, dall’ultima volta che abbiamo parlato sono cambiate tante cose: quattro figli, una fattoria che si allarga, una scuola senza zaino ideata da voi. Come descriveresti la vita che stai vivendo in tre semplici parole?
Ciao e ben ritrovati! E’ un piacere per me essere di nuovo qui! L’azienda agricola, il progetto di istruzione parentale e due figli in più… La vita che sto vivendo adesso potrei definirla con queste tre parole: rivoluzionaria, essenziale, libera.
Come nasce l’idea di creare una scuola senza zaino, o comunque non tradizionale?
Diciamo che è stato frutto di un percorso. Nel nostro piccolo, non ci siamo mai accontentati nelle scelte riguardanti i nostri figli. Per me era essenziale che i bambini stessero il più possibile in natura, così iniziammo iscrivendoli a un asilo nel bosco, molto focalizzato sull’outdoor education. Lo stesso è accaduto nella scelta della scuola primaria: volevamo che i bambini imparassero senza necessariamente dover stare seduti in un’aula, ma piuttosto sviluppando la curiosità tramite attività all’aria aperta. Abbiamo poi avuto la grande fortuna di trasferirci dove viviamo adesso! Così ci siamo dati da fare creando da zero una piccola realtà in cui mettere in pratica il nostro sogno condiviso con un progetto di istruzione parentale per i nostri bambini!
Siete passati dalla città, dove vi siete conosciuti tu e tuo marito e dove sono nati i vostri due primi figli, all’aperta campagna. Pregi e difetti dei due tipi di vita?
Sicuramente sono due stili di vita diversi che hanno i loro pro e contro. Ma sono solo pregi e difetti da contestualizzare, tenendo conto della fase della vita che una persona attraversa. Quindi io risponderò dal mio punto di vista: Sara, mamma di quattro bambini ancora piccoli, moglie di un artista. Una donna che arriva dalla città, ma che vive appieno la propria vita e che è disposta a compiere cambiamenti che potrebbero spaventare qualcun altro. Per quanto riguarda la vita in città credo che il vantaggio sia la comodità di avere tutto e subito (anche se in questi anni ho pensato che forse si tratta solo di un pregio apparente, non sono sicura che questa comodità faccia così bene all’uomo). Il difetto sicuramente per me è la gestione dei bambini nel ritmo frenetico di una città: gestire l’esposizione continua a tanti stimoli diversi e l’impossibilità di lasciarli liberi di correre ed esplorare gli ambienti circostanti sono due degli aspetti che meno mi piacciono (in città mi trasformo in una mamma decisamente più ansiosa). Invece trovo un po’ di difficoltà nell’individuare i difetti della vita in natura. Alcuni aspetti che reputavo inizialmente negativi (come per esempio accendere il fuoco per riscaldare casa) si sono rivelati fonti di riflessione e hanno dato valore a piccoli semplici gesti della vita quotidiana. Parlando di pregi, invece, potrei scrivere tanto! Ma mi sento di dirne uno che forse è quello più importante: vivere in natura porta a spogliarsi del superfluo, fa tornare alla nostra indole più pura. La natura ci ricorda costantemente che tutto ciò di cui abbiamo bisogno potrebbe essere ridotto davvero a poche semplici cose.
Come mai hai scelto il parto in casa? Cosa ti ha dato la fiducia di potercela fare da sola insieme alla tua ostetrica e alla tua famiglia?
Ho scelto di aprirmi la possibilità di partorire a casa facendomi innanzitutto seguire da un’ostetrica professionale e con una grande esperienza alle spalle, che è riuscita a farmi sentire sicura e nelle più ottime mani tramite le sue risposte e rassicurazioni alle mie mille domande. Dopo tre parti avvenuti in ospedale avevo ben chiaro quali fossero gli ostacoli. Avevo capito che il parto è un viaggio interiore fatto di ascolto e di abbandono e che qualsiasi interferenza mi avrebbe distratto da questo processo. Cambiare ambienti, doversi relazionare con persone sconosciute, le domande a cui avrei dovuto rispondere, le continue visite, le luci, gli aghi cannula… ecco tutte queste per me sono sempre state interruzioni di quel viaggio di abbandono che è il parto. Questo è il motivo per cui questa volta volevo che fosse diverso.
Cosa dicono i tre maschietti di casa della sorellina?
I tre fratelli sono innamorati della sorellina. Hanno preso molto bene il suo arrivo. I più grandi sono anche un buon aiuto, spesso si prendono cura di lei e io sono felice e tranquilla nell’affidargliela. Anche il più piccolo è stato affettuosissimo con lei da subito, solo che a lui ehm…no non potrei affidarla! Ogni tanto la carezza o il bacino può trasformarsi in una spinta o un colpetto! Comunque mi sembra proprio una sorellina super coccolata! Lei ovviamente li ripaga sempre con i suoi migliori sorrisi!
Vivete in un posto meraviglioso, in mezzo alla natura dove i tuoi figli si divertono con gli animali e aiutano Riccardo, tuo marito, nei campi, nelle stalle e nel pollaio. Sembra che tu non sia una mamma per niente apprensiva! Qual è il tuo segreto?
Quando abbiamo visto questo posto per la prima volta abbiamo subito immaginato la libertà che avrebbero avuto i nostri figli. Mi piaceva l'idea che i bambini si potessero perdere nella magia in natura, e non nel traffico di una città. Qui i miei figli possono testare le loro capacità e conoscere i loro limiti. Credo non ci sia niente di più istruttivo di esplorare un bosco o di stare a contatto con gli animali. Hanno assistito a qualche parto delle nostre caprette, così come ad alcune morti naturali di alcuni dei nostri animali. Hanno imparato quindi i vari aspetti della vita e forse anche il suo senso più profondo! In ogni caso per me è estremamente soddisfacente vedere come se la cavano senza il mio aiuto. Se proviamo a dare fiducia ai nostri bimbi credo che ne rimarremo sempre piacevolmente colpiti!
E parliamo anche un po’ di lui, Riccardo: artista pittore, agricoltore, stalliere, contadino, allevatore e padre di quattro, una casa ristrutturata in gran parte con le sue mani… qualche difetto? Non sarà mica così perfetto?
Ahh mio marito è davvero una persona con un’energia inesauribile! Le sue giornate sono infinite. Si alterna tra la sua parte artistica che è anche il suo lavoro principale, la parte “contadina” e quella di padre. Devo dire che non lo vedo quasi mai seduto su un divano!!! Se devo dire un suo difetto, credo proprio sia il non sapersi dare limiti! Su questo non sono brava neanche io eh! Ma forse se non fossimo stati così non ci troveremmo qui!
Gli ospiti del nostro Magazine ci conquistano sempre per le storie che hanno da raccontare, e la vostra è come una fiaba o un film, che titolo le daresti?
É bello sapere che ciò che racconto attraverso i social possa essere una bella fiaba per chi ci segue! Spero anche di dare ispirazione e coraggio a chi ha il sogno di “cambiare vita”! Ma ci tengo a dire che la nostra vita ha tante, tantissime difficoltà come tutte le altre vite! Non esistono vite perfette. Solo tanta voglia di lottare per avvicinarsi e raggiungere la vita che si sogna! Per questo la intitolerei “La nostra non-ordinaria vita in eterna evoluzione”.
Progetti futuri per la fattoria, la scuola o semplicemente per la vostra vita?
Progetti ne abbiamo sempre tanti, troppi forse! Stiamo portando avanti con qualche difficoltà il progetto di scuola parentale, un progetto sempre in evoluzione, che come ogni progetto presenta ostacoli imprevedibili e spesso complessi da risolvere. Per quanto riguarda la nostra azienda agricola “Il Barbabosco”, l’apicoltura sicuramente è tra le nostre principali produzioni (proprio in questo periodo stiamo concludendo le procedure per l’attestazione della produzione biologica). Nel futuro ci piacerebbe tanto aprire la nostra casa a tutti, magari per qualche giornata a tema! Abbiamo sempre pensato di mettere questo posto a disposizione di tutti, anche a chi ha voglia di proporre dei progetti! Siamo molto aperti alle collaborazioni per cui chissà cosa accadrà nel futuro! Per la nostra vita invece abbiamo davvero intenzione di riprendere a viaggiare! Sia per lavoro - tramite le opere di mio marito che presto torneranno esposte in gallerie in giro per il mondo - sia per fare delle vere e proprie esperienze di vita immersi in culture sempre diverse! Abbiamo la grande fortuna di poter lavorare ovunque e credo sia arrivato il momento di rimetterci in gioco ed esplorare nuove terre!!!
Grazie mille di essere stata con noi Sara! Vi auguriamo un bellissimo e coloratissimo autunno!
Grazie a voi per queste domande che mi hanno portato a fare un viaggio e un’analisi della mia vita in questo momento! Credo che ogni tanto sia terapeutico mettere nero su bianco qualche riga che descriva la nostra vita! Quindi vi ringrazio io col cuore, è sempre un piacere collaborare con voi!
Sara Casarin
founder di @me_and_simafra
Ciao! Mi chiamo Sara e sono mamma, imprenditrice agricola coordinatrice scuola, content creator e chissà domani.... Dal 2019 io, mio marito e i nostri due bambini, diventati poi quattro, ci siamo trasferiti in una nuova casa e abbiamo creato la nostra piccola azienda agricola il Barbabosco e anche una scuola non tradizionale insieme ad altri genitori per i nostri e i loro figli. Abbiamo animali tra cui cavalli, caprette e un dolce asino e tanta natura intorno a noi!