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La mia scelta non è stata tanto una decisione ponderata quanto piuttosto una serie di eventi che mi hanno portato gradualmente a questa situazione. Quando mia moglie rimase incinta qualche anno fa, vidi che era spaventata e capii che aveva bisogno non solo del mio sostegno, ma anche di confrontarsi con altre donne che stessero vivendo la stessa esperienza. Così, iniziai a cercare online e trovai un forum dove lei potesse connettersi con altre future mamme.
Tuttavia, mi resi presto conto che mancavano risorse simili rivolte ai papà. Decisi allora di creare "Il Meraviglioso Mondo dei Papà", dove cominciai a condividere le nostre esperienze insieme.
All'inizio, la mia presenza così attiva nella vita dei miei figli destava sorpresa. Si pensava che fossi single, divorziato o addirittura vedovo. In realtà, io semplicemente amavo trascorrere tempo con mio figlio, ma l'opinione pubblica sembrava richiedere una spiegazione diversa, come se ci fosse qualcosa di nascosto dietro questa scelta.
Io e mia moglie abbiamo sempre suddiviso i compiti domestici in base al tempo libero che ognuno di noi aveva a disposizione. Quando nostro figlio è nato, è stato naturale estendere questa suddivisione ai nuovi compiti che si presentavano.
Successivamente, alla fine della maternità di mia moglie, ho perso il lavoro e ho preso la decisione di rimanere a casa.
Poi è arrivato il Covid, e durante quel periodo ho continuato a condividere la nostra vita familiare online. In modo del tutto involontario, mi sono ritrovato ad essere visto come un simbolo del femminismo. Io parlavo semplicemente dei miei pensieri sulla parità dei diritti, ma non avevo affatto l'intenzione di diventare un portabandiera della causa.
Assolutamente. Ho notato un incremento di rispetto e accettazione verso i padri che scelgono attivamente di prendersi cura dei propri figli a tempo pieno. La conversazione intorno alla parità di genere e alla distribuzione equa delle responsabilità familiari è molto più aperta e positiva.
Ci sono, ovviamente, ancora sfide e stereotipi da affrontare, ma sono ottimista sul progresso continuo verso una maggiore comprensione e accettazione.
È fondamentale vedere ogni domanda o dubbio esterno non come una critica, ma come un'opportunità per spiegare e, forse, ispirare un cambiamento. La chiave è la comunicazione: con il partner, con i figli, e con il mondo esterno.
La nostra scelta di vita non deve essere giustificata, ma può servire da esempio per sfidare gli stereotipi di genere e promuovere un modello familiare più inclusivo e flessibile.
L'esperienza di Diego sottolinea l'importanza della flessibilità nei ruoli genitoriali e della lotta contro gli stereotipi di genere, offrendo una prospettiva fresca e stimolante sulla paternità. Mentre la società continua a evolversi, storie come quella di Diego illuminano il cammino verso un futuro dove le scelte di cura familiare sono libere da pregiudizi, permettendo a ogni famiglia di trovare l'equilibrio che meglio risponde alle proprie esigenze.