È GIUSTO FARE UN FIGLIO IN CARROZZINA?

È una domanda che mi sono sentita fare spesso e che mi è risuonata in testa di più nell'ultimo anno. Vi spiego perché.

 

Sono Giulia Lamarca, giovane donna, psicologa, content creator, travel blogger, autrice del libro "Prometto che ti darò il mondo" e change maker... ah, sono anche in carrozzina.

10 anni fa, all'età di 19 anni, ho avuto un incidente in motorino e in seguito ad una frattura vertebrale sono rimasta in carrozzina. 

Da allora la mia passione sono sempre stati i viaggi, ho terminato l'università, ho conosciuto un giovane fisioterapista che ad oggi è mio marito e abbiamo una bambina di due mesi e mezzo, Sophie. 

Giulia-Lamarca-Mamma-in-carrozzina

 

Mamma-in-carrozzina-Giulia-Lamarca

 

Leggendo la mia storia in queste poche righe non si capisce però il viaggio tragicomico che ho fatto per arrivare fino a qui e per essere quella che sono e soprattutto non si nota il viaggio che ho fatto per diventare mamma. 

Sì perché ammetto che, dopo l'incidente, ho sempre avuto paura di diventare mamma, che non sarei stata all'altezza, che le mie "mancanze" sarebbero potute essere d'ostacolo alla crescita di Sophie. 

Purtroppo in Italia la concezione comune non mi ha aiutata, mi ricordo ancora quando all'università, in un'aula di futuri psicologi il docente ha chiesto "Secondo voi, è giusto che una persona con il 100% di disabilità abbia un figlio?". 

In molti risposero "No" e per molti anni questa è stata una delle mie paure più grandi.

Essere mamma però non vuol dire solo insegnare a tua figlia ad andare in bicicletta o accompagnarla in cima ai gradini della scuola (anche perché le scuole dovrebbero essere accessibili, ma questo è un altro discorso), ma vuol dire amare tuo figlio o tua figlia incondizionatamente, capirli e sostenerli, fare in modo che abbiano tutti gli strumenti per raggiungere i loro obiettivi e i loro sogni. 

Io so che non le potrò insegnare a tirare un calcio al pallone, ma proprio perché so quello che non posso fare, ho ben chiaro nella mia testa che tutto il resto è possibile. Che tutto il resto è nelle mie mani e che farò di tutto per ottenerlo. 

La paura di non essere abbastanza è rimasta, come in ogni mamma, ma è proprio quella che ci sprona a cercare sempre il meglio per i nostri figli. 

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Quindi io vi dico "Sì, è giusto che una persona in carrozzina abbia un figlio" perché se chiedete ad un bambino cosa ama di più della propria mamma probabilmente vi dirà "I suoi abbracci, le coccole, gli occhi, il suo amore…" e sono abbastanza sicura che nessuno dirà "le sue gambe".

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