Consigli di sopravvivenza per smart working e homeschooling
Da chi ci vive da sempre
Parola d'ordine: routine
Si sa, i bambini hanno bisogno di una propria routine. Questo li fa sentire al sicuro. Nel labirinto delle loro attività quotidiane, il calendario settimanale gli ha da sempre offerto l’impressione di conoscerne la via d’uscita. Lo stesso vale per noi adulti: è importante sapere quando, cosa fare e come farlo. Questa strana condizione in cui noi tutti ci siamo ritrovati ultimamente ha scardinato ogni nostra abitudine, facendoci sentire a giusto titolo “persi”.
È vero, non è semplice ritrovarsi sempre più numerosi in una casa, senza possibilità di uscita, a gestire interessi e necessità di ognuno. Anzi, diciamocelo, è dannatamente difficile. Ma esiste una soluzione. L’obiettivo non è riprodurre tempi e orari di quando i bambini erano all’asilo o a scuola, ma piuttosto di creare un nuovo ritmo, più compatibile con tutti. Prendete un foglio di carta, dividetelo in tante colonne quanti i membri di casa, e sotto il nome di ognuno stilate l’elenco delle necessità per ogni persona. Tot ore di lavoro, esercizio fisico, gioco, compiti, lettura, riposo, cucina...
Valutate quali attività potrebbero potenzialmente essere svolte nello stesso momento, per quanto tempo e per quante volte alla settimana. Poi, cercate di organizzare un calendario di ogni giornata, che rimarrà più o meno lo stesso per ogni settimana che verrà.
Lavoriamo in casa (di nuovo, ovunque essa sia) con i nostri bambini sin da quando siamo diventati genitori. Li abbiamo osservati crescere, dormire in culla, gattonare, camminare e correre da dietro lo schermo dei nostri portatili senza probabilmente mai perderci un solo istante della loro crescita. Questo non sarebbe mai stato possibile se non avessimo imparato a gestirci, alternandoci nell’altalena tra lavoro e famiglia, nel migliore dei modi.
La mattina abbiamo notato da sempre essere il momento di maggiore efficienza per tutti: oggi i bambini sanno che finita la colazione possono disegnare, colorare, fare puzzle, e qualsiasi attività “statica” abbiano voglia di fare, mentre noi siamo accanto a loro, postazione computer. È il momento mail, brainstorming, scrittura, e qualsiasi dovere che si possa gestire da un pc. Quando mamma e papà lavorano, bisogna essere indi- pendenti, fare da sé. Se non ci fosse un termine orario, probabilmente rischierebbero per le lunghe di sentirsi trascurati, ma ciò che ci salva è che sanno che il pomeriggio, dopo il riposo, arriva il momento attività fisica e gioco tutti insieme, e questo fa accettare serenamente la regola dell’indipendenza al mattino. Due volte alla settimana cuciniamo insieme, c’è un momento della giornata dedicato all’attività motoria (yoga, di cui ad esempio ci sono degli ottimi video su Youtube, percorso ad ostacoli improvvisato, o anche solo danza tutti insieme, che ci viene meglio). In questo modo, aperti comunque sempre a qualsiasi necessità si possa incontrare sul percorso, ognuno ha il suo tempo e il suo spazio.
È molto utile prevedere anche un piano pasti, che permetta non solo di control- lare il cibo ma anche di fare una spesa più corretta ed adeguata, meno “generale”.
Nel prevedere una routine i padroni poi sono gli orari. Senza dimenticare: bambini a letto presto chiama serata rigenerante per i genitori. Come si dice, “it’s a good deal!”
Ognuno al proprio posto
I genitori sono due, e la situazione è difficile per tutti: bisogna dividersi i compiti. Quando i bambini sono piccoli, un occhio deve sempre rimanere aperto e vigile: lo si fa a turno. In maniera da garantire concentrazione costante ad almeno un genitore, una volta per uno. Qualsiasi sia il proprio lavoro.
Inoltre, principio regola: mani libere! Se avete un piccolino in casa, fatevi aiutare dal babywearing (lui/lei ne saranno solo felici).
Anche i genitori hanno i compiti
Può essere scritto su un foglio, oppure potete creare un file condiviso su Google Doc. Non c’è differenza, l’importante è il risultato. Prendete l’abitudine di annotarvi tutte le faccende indispensabili per la casa: disfare lavastoglie, fare lista della spesa, caricare la lavatrice, fare i letti, aiutare con i compiti, stendere i panni... Ogni mattina fate un punto della situazione e dividetevi i compiti. Piano piano che le faccende sono state sbrigate cancellatele dalla lista, e la sera ritrovatevi insieme per scrivere quello che sarà necessario fare l’indomani.
È un buon esercizio di condivisione: per chi fa fatica a delegare, per chi è più pigro, ma soprattutto che giova a tutti.
Mai lasciarsi andare
Nonostante la situazione permetta ed invogli sveglie elastiche e giornate in pigiama, non facciamoci travolgere. Non durerà per sempre, e per questo è importante mantenersi allenati. Fissatevi una sveglia e non permettetevi di stare tutto il giorno in pigiama.
Appena svegli, preparatevi immediatamente, rifate il letto, vestitevi come se doveste uscire di casa e così fate con i bambini. Ha potere terapeutico: vi farà subito sentire meglio. Mamme osate anche un rossetto, fatelo per voi stesse. Possiamo essere tutti flessibili e permettere ai bimbi castelli di coperte e giungle di cuscini durante il giorno, ma prima di andare a dormire tutto in ordine. In un ambiente ordinato, libero, ed arioso, si riflette meglio, si apre lo spirito e si è maggiormente positivi.
Altolà gli schermi
Per quanto possa parere a noi genitori spesso accattivante, soprattutto di questi tempi, gli schermi non sono la soluzione. È una visione a breve termine: fissare i nostri figli davanti ad uno schermo oggi non farà altro che creare bambini sovraeccitati domani. Non sono negati, perché con un buon controllo qualità da genitore ninja un cartone animato non ha mai fatto male a nessuno, ma con tempi circoscritti e con una vera utilità. Poco prima di pranzo, poco prima di cena. E un principio che qui vige solenne grazie a Babbo J: quando si guarda un cartone, si fa solo quello. Non si gioca, non si disegna. Non è una colonna sonora, ma una vera attività. In compenso, a tutto fondo con musica e fiabe recitate, che tengono intrattenuti e sono un toccasana!
Genitore felice, famiglia felice
Avete presente la consegna data in aereo in casi di emergenza? Mai come in questa circostanza è valida anche in casa. Prima voi, perché siete voi i re- sponsabili dei più piccoli. La pace dei genitori è la pace dell’intera famiglia. Non dimenticate voi stessi sommersi dall’impellente necessità di creare il nuovo gioco cosmico creativo per i vostri figli o per sfornare l’ennesima teglia di biscotti. Prendetevi tempo per voi. yoga, esercizi, leggere un libro... Dedicate almeno un'ora della vostra giornata (se necessario alternandovi con il vostro partner-alleato) a voi, a ciò che vi fa stare bene. Ne uscirete rigenerati, stabili, e più positivi. Fissatevi degli obiettivi riguardo ciò che volete portare a termine prima della fine di questa quarantena (può essere avviare quel progetto che avete in mente da tempo quanto imbiancare casa, cominciare una nuova serie tv o leggere quel tal libro). Scriveteveli. Appena sentite ansia o pigrizia salire, frequenti in questo periodo, prendete la vostra lista e fate un passo avanti verso la messa in pratica.
Ricordatevi: fare del bene a voi stessi ed essere sereni, oggi, è il miglior regalo che possiate fare ai vostri figli.
Inoltre, non siate troppo severi con voi stessi. Fate un cammino progressivo.
Concedetevi momenti di down. Siamo tutti esseri umani. Nessuno è perfetto. Mai come ora, la felicità e il benessere di ogni membro della nostra famiglia è la priorità. Andrà tutto bene se vorremo.