GO GREEN NELL'ARMADIO
4 soluzioni per essere sostenibili
Go green nell'armadio: ne parliamo con @Greenwomam
La moda molto spesso viene considerata un vezzo, un argomento per addetti ai lavori o per fashion victim. Ma non è così.
La moda è di tutti e per tutti, perché tutti ogni giorno indossiamo dei vestiti e quei vestiti hanno una storia. Sono state impiegate delle risorse per produrre i tessuti, qualcuno li ha confezionati e al termine del loro ciclo dovranno essere smaltiti.
L’abbigliamento non è solo quello che noi indossiamo ma è anche, e forse soprattutto, tutto quello che c’è stato prima e quello che ci sarà dopo. Nel mese di aprile si celebra la #fashionrevolutionweek e non è un caso: il 24 aprile 2013 è crollato un intero edificio in Rana Plaza a Dacca, capitale del Bangladesh, dove hanno perso la vita 1.134 persone che stavano confezionando capi per le catene di fast fashion. Un crollo strutturale che ha fatto il giro del mondo e ha smosso coscienze, ma ancora non abbastanza.
Ogni nostra scelta ha un impatto sull’ambiente, ogni nostro gesto può diventare sostenibile anche se ci sembra piccolo e insignificante, è un semino piantato per il nostro futuro. Quello che noi indossiamo parla di noi, quello che facciamo indossare ai nostri figli e le nostre scelte di consumo fanno parte dell’educazione che diamo loro.
La moda sostenibile si sta diffondendo sempre più ma ci è richiesto un piccolo sforzo: essere consapevoli delle nostre scelte e saper selezionare dove e come acquistare. La sostenibilità è sulla bocca di tutti ed è un bocconcino prelibato per le grandi catene di fast fashion che cercano di “ripulirsi la coscienza” creando collezioni sostenibili, green, conscious... che non sono altro che mascherare il loro enorme impatto ambientale e umano dietro una t-shirt. Le pratiche di produzione rimangono le stesse, ma si tenta semplicemente di nasconderle. Con la conseguenza che tutto rimane come prima, solo con un bel vestito verde. Sta a noi consumatori non cadere nel tranello e scegliere chi della sostenibilità ha fatto davvero una scelta di business e di vita.
Ecco quattro spunti per delle scelte più consapevoli in tema di moda.
1 - Diventa #proudoutfitrepeater: scegli 3 capi e riutilizzali più volte durante la settimana, creando outfit diversi
Scegli un capo, o un outfit che ti piace particolarmente e indossalo per più giorni: non c’è nulla di imbarazzante nel farlo, anzi! Sfrutti al massimo un capo, che magari ti dona particolarmente, risparmi nei lavaggi (molti capi non ne hanno bisogno sempre), e ti metti alla prova nel trovare nuovi abbinamenti! Alcune idee per cominciare: un top neutro, un paio di jeans, una maglia che ci piace particolarmente... apriamo le ante del nostro armadio e largo alla fantasia!
2 - Impara a leggere le etichette: acquista poco, ma bene
Le etichette sembrano scritte in grafie incomprensibili, ma in realtà con poche informazioni accurate è possibile decifrarle senza problemi. In questo articolo puoi trovare una descrizione dettagliata dei materiali e delle certificazioni, riassunta in questo comodo file, da tenere a portata di mano per il prossimo shopping! E se hai dubbi… chiedi! Chi lavora seguendo principi di onestà e trasparenza non lesina informazioni e non nasconde dati.
3 - Evita la fast fashion: pensa in ottica #whomademyclothes
#whomademyclothes è un hashtag nato per dare un volto a chi crea i capi di abbigliamento, all’interno di un’industria che necessita di tantissima manodopera, molta più che altri settori. Cerca, documentati, scegli piccoli brand, premia quelle realtà che davvero si impegnano per rendere il mondo della moda sostenibile, democratico e creativo. Chiedi all'industria della moda di rendere trasparenti i passaggi della propria filiera e rispettare gli standard etici e ambientali.
1. scatta una foto di te che indossi un capo in cui si vede bene l'etichetta e tieni in mano un foglio con su scritto Who Made My Clothes?
2. pubblicala sui social taggando l'account del brand/industria a cui vuoi rivolgere la tua domanda. Trovi più informazioni su questo movimento globale qui.
4 - Scegli capi “eterni” per grandi e piccini
Può sembrare controintuitivo ma, proprio perché l’abbigliamento per bambini ha cicli brevi dovuti alla loro crescita, è importante sceglierli di alta qualità (buoni tessuti e buona fattura = non si logorano, non stingono e non perdono la forma) e potenzialmente eterni (unisex, senza personaggi e franchise del momento, in stile intramontabile). Solo così, una volta finito di usarli, potrai passarli agli altri figli, ad amici e parenti, donarli o rivenderli con un doppio risparmio per te e per l’ambiente! Vale lo stesso per i grandi, che in più hanno la possibilità di fare shopping nell’accumulo del proprio armadio (o in quello della nonna!): non sempre c’è bisogno di acquistare nuovi capi per vedersi alla moda! Molto spesso è sufficiente spulciare bene nel nostro armadio e cercare nuovi abbinamenti: ad esempio, cerca almeno 5 capi che non indossi da più di 2 mesi e prova a reinterpretarli! Altra opzione: il mercato dell’usato. Non piace a tutti l’idea di comprare vestiti di persone sconosciute, ma per me ad esempio non è un problema - lo faccio da anni. Nuovi, ereditati o usati, l’essenziale è scegliere solo capi di alta qualità in grado di avere una seconda, una terza, una quarta vita. Ci sono nel tuo armadio almeno 5 capi “eterni”?
Tante tips pratiche:
👉Non lasciare che i capi di abbigliamento che non utilizzi più restino a prendere polvere e posto nell’armadio! Ad ogni cambio stagione metti da parte tutti quelli che sai che non utilizzerai più e dagli nuova vita regalandoli ad amici e parenti o donandoli ad associazioni no-profit.
👉 Se hai comprato bene e di qualità non avrai bisogno di trasformare i tuoi capi di abbigliamento: saranno in ottimo stato e potrai scegliere di riutilizzarli o regalarli.
👉 Altrimenti puoi trasformali in stracci per pulire la casa, fare giochi per il cane (ad esempio intrecciando vecchie t-shirt - tutorial in rete), creare lavoretti con i bambini (tagliando ad anelli collant e calze da tessere in presine, braccialetti etc) e vestiti per bambole e peluche.
👉 L’ultima spiaggia: conferire i tessuti oramai esauriti presso l’isola ecologica del tuo comune o gli ecovan sparsi sul territorio. Saranno debitamente recuperati nell’industria del riciclo. Lo sapevi che da quest’anno per legge i tessuti hanno una raccolta differenziata?
👉I bambini si sporcano spesso, e a volte sembra difficile non lavare di frequente i loro vestiti. Prima di metterli in lavatrice, prova a trattare le singole macchie con sapone di marsiglia o acqua calda, a volte basta questo perché un capo sia riutilizzabile!
👉Scova nell'armadio di mamma, papà, nonna o chi vuoi, dei capi evergreen da abbinare in modo creativo e a cui dare nuova vita!
Ti lanciamo una sfida per il 2022 “GO GREEN TO•GET•THERE”: vivere un po' più green in famiglia partendo dai piccoli gesti quotidiani! Tutti insieme ce la possiamo fare! Scopri di più
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Ogni mese lanceremo 4 sfide su un tema sostenibile:
Ogni mese lanceremo 4 sfide su un tema sostenibile: buone abitudini e azioni semplici da fare coinvolgendo anche i bambini.
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Piacere, sono Martina, @greenwomam! Sono una mamma, un’insegnante, una giornalista, una femminista e parlo di sostenibilità online dal 2016. Le parole sono sempre state il mio strumento preferito e da quando sono diventata mamma ho deciso di metterlo a disposizione di ciò in cui credo: la sostenibilità, quella semplice e genuina che ognuno di noi può mettere in pratica ogni giorno, e l’educazione, quella imperfetta ma consapevole che fa crescere grandi e piccini. Nel mio blog e nei miei profili social non si trovano soluzioni, ma un percorso che (come quello di tutti) fa passi avanti ma a volte ne fa anche qualche indietro… per prendere bene la rincorsa! Credo fortemente nei piccoli gesti quotidiani che hanno l’immenso potere di diventare enormi e proprio per questo ho creato l’hashtag #ilmiogestosostenibile per condividere tutti questi minuscoli semini che piantati possono diventare foreste. Sono nata e vivo in provincia di Padova, amo la montagna in tutte le sue sfumature, ma ho vissuto a Bologna, Urbino, Barcellona e Milano e ho sempre voluto fare l’insegnante, solo che nel mentre ho fatto molto altro, sì pure la web marketer di turismo e moda. Ho studiato Antropologia, Giornalismo e Pedagogia (in corso tutt’ora) e non credo mi fermerò. Ora sono al mio posto circondata da bambini, ma il bagaglio di esperienze che ho avuto la fortuna di maturare mi spinge sempre a non fermarmi mai in superficie ma approfondire tutti gli argomenti il più possibile e condividere tutte le informazioni affinché sempre più persone possano essere più consapevoli nelle loro scelte quotidiane. Mi trovate online su www.greenwomam.it e su IG/FB @greenwomam o all’alba mentre corro o faccio yoga.