Collezione RugCycled
Lorena Canals
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Come nasce il marchio Lorena Canals?
Tutto cominciò 20 anni fa, ero una madre giovane, un giorno mentre guardavo le mie figlie. E pensavo: non sarebbe più facile la vita quotidiana se potessi lavare i tappeti a casa? E così, mentre cercavo il tappeto ideale, io stessa decisi di disegnare il tappeto lavabile perfetto, per una casa pratica, ideale per i bambini.
Cosa ti ha spinto a creare un prodotto
così unico nel suo genere? Mi riferisco
ai tappeti lavabili in lavatrice, lo sai che
sei diventata amica di tutti noi genitori?
Se non sbaglio sei stata la prima ad inventare il tappeto lavabile in lavatrice...
Infatti sono stata la prima... All’inizio i fabbricanti non capivano il prodotto che volevo fare. Era come un tappeto di cotone ma più grande, lavabile, flessibile... Sono stata pioniera a creare un prodotto per l’arredamento infantile. Per i bambini c’erano delle culle, fasciatoi, elementi pratici ma la gente non decorava la camera del bebè tanto come adesso. E non c’erano dei tappeti così. Erano costosi, rigidi, pesanti, sporchi... Ciò che proponevo io era un concetto rivoluzionario di tappeti morbidi e lavabili. Le madri lo capirono subito ed iniziarono a chiederli nei negozi. Questo concetto di morbidezza ci permetteva anche di ridurre i costi dell'imballaggio dato che il prodotto veniva piegato invece che arrotolato, senza rompersi. Sono una persona che mette tutto in discussione. Cerco il perché delle cose. Nel 2019 lanciai la mia collezione di tappeti di lana lavabile. Mi domandai perché la lana non si potesse lavare, e cercai una maniera per renderlo possibile, sviluppando la mia propria tecnica. Mi piace cavarmela da sola. Sono 50% imprenditrice e 50% designer. Mi affascina tutto ciò che riguarda la mia azienda, dalla logistica fino al packaging. Ho una visione a 360 gradi.
Sappiamo che poni molta attenzione alla sostenibilità in tutte le fasi della produzione, che utilizzi materiali certificati e che il lavoro che dai alle persone segue le linee del lavoro socialmente responsabile. Oggi molte aziende stanno facendo cambiamenti grossi su questo tema, hai dei consigli da dare a chi sta intraprendendo questo percorso?
Sin dall’inizio sono stata molto attenta alla sostenibilità ed è quello che è arrivato al cliente: facciamo dei tappeti eco-friendly. Ad esempio, dal primo momento decisi di non contaminare l’acqua. Come consiglio direi di partire dalla base. È pura logica e buon senso. La produzione si deve incentrare sulla sostenibilità e da lì partire. Se poi il prodotto è un po' più costoso, il cliente lo apprezzerà come un favore per il pianeta.
Con uno stabilmento in India, uffici a Barcellona e New Jersey e magazzini in Europa, Asia e Stati Uniti come fai a stare dietro a tutto quanto? Dicci il tuo segreto!
Sono una persona molto dinamica e affascinata dal mio lavoro, e tutto mi diverte! Sono entusiasta per natura, e sempre attratta dal mondo imprenditoriale, il quale ti permette di fare le cose da sola. Sono impegnata al 200% col negozio e con la mia famiglia, ideando nuovi disegni costantemente. Ogni giorno parlo con India, disegno, mi sento con il team... mi viene naturale. Mi piacerebbe anche evidenziare l'importanza di avere un gruppo dietro che mi dà sostegno.
Ogni anno proponete collezioni nuove! L’ultima collezione uscita è RugCycled®. Che cosa ha di diverso rispetto a quelle passate?
Sì, è qualcosa di diverso e ne siamo molto fieri perché con la produzione di RugCycled® riusciamo a risparmiare il 90% d’acqua con zero sprechi. Diamo una seconda vita ai nostri rifiuti tessili di cotone, ritagli e resti di stock. L'idea è che la collezione abbia continuità e vada avanti con nuovi disegni.
Da dove prendi la tua ispirazione nel disegnare le tue collezioni?
La mia ispirazione viene dall’arte contemporanea, la natura, i colori dell’India... Per me, tutte le forme e le figure possono prendere vita e diventare un tappeto! Trovo l’ispirazione ovunque. Mi considero una pittrice frustrata, quindi un tappeto per me è ciò che più di simile c'è al dipingere una tela.
Hai un prodotto a cui sei particolarmente legata? E perché?
In generale quello che mi piace di più e l’ultimo su cui ho lavorato. Adesso è RugCycled® e la nuova collezione Woolable per bambini che sto ultimando.
Ci descrivi la tua azienda in tre semplici parole?
Semplicemente dire che quello che faccio è vendere dei tappeti lavabili e lo faccio con un modello aziendale a 360 gradi, dove i pezzi si disegnano, fabbricano, prepariamo il marketing, la comunicazione, la logistica e la consegna ai clienti.
Qualche anticipazione su progetti futuri?
Sono molto entusiasta delle nuove collaborazioni che avverranno con degli artisti e disegnatori di fama, come Edgar Plans o Gonzalo Milá. Avremo anche una collaborazione con l’azienda delle mie figlie, Oli&Carol e collezioni di lana per bambini della gamma Woolable. Con le collaborazioni imparo tantissimo da persone molto interessanti. Sono come una spugna. L’ultima collezione che feci con la scozzese Donna Wilson diventò un’esperienza molto arricchente. Come ho detto, per me i tappeti sembrano una tela dove dipingere le mie idee oppure, in questo caso, quelle dei miei collaboratori.