CARO TATA - SCHERZI DI MEMORIA
La corrispondenza de La Tata Maschio con i lettori
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Scherzi di memoria
Caro Tata,
durante uno spostamento in macchina di qualche giorno fa mi sono resa conto che, quando chiacchiero con mia figlia, spesso i suoi ricordi sono confusi, anche se ha una buonissima memoria.
Se, infatti, di certe situazioni ricorda anche i più piccoli particolari, ci sono altri eventi che ha totalmente rimosso.
Si è insinuato dento di me il dubbio che abbia cancellato determinati momenti per proteggersi da qualcosa; il suo papà ed io ci siamo separati e ho il timore che ripensare ad alcuni periodi sia per lei fonte di sofferenza o comunque di sensazioni non piacevoli.
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensi, grazie mille!
Chiara
Cara Chiara,
non conosco la tua bambina, non so che età abbia, né quale sia il suo percorso di vita fin qui, quindi non sono in grado – né è questa la sede – di ipotizzare quanto la tua separazione dal papà, così come altri eventi di cui è stata protagonista o testimone, possano aver causato ferite indelebili dentro di lei.
In effetti capita che, per proteggerci, la nostra mente cerchi di eliminare dall’album interiore dei ricordi alcune situazioni che abbiamo vissuto, posizionare il più lontano possibile dal nostro sguardo episodi potenzialmente traumatici, nel disperato tentativo di confermare l’antico – e approssimativo – detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.
Scandagliare quell’album dei ricordi in seguito al sospetto di un dolore psicologico profondo è un’operazione delicata, per la quale però ci si può avvalere dell’aiuto di un professionista. E in questi casi, di solito, i segnali sono molteplici e non si manifestano solo nella sfera della memoria, percui puoi provare a osservare – o farti aiutarti a osservare – se c’è qualche altro elemento che sembrerebbe correlare coi tuoi dubbi. Esistono temi ricorrenti che tende a non ricordare o, viceversa che riporta con maggior frequenza? C‘è una connessione che li accomuna?
Fatta questa doverosa premessa e collocando il discorso all’interno di una cornice di benessere e serenità, l’attività mentale di un bambino si orienta seguendo criteri diversi da quelli dell’adulto. Ciò che per lui merita di essere ricordato, talvolta a noi sembra un dettaglio insignificante: più che problemi di memoria, si tratta di scherzi di memoria! Nel senso che la realtà, processata dai bambini, si deforma e assume connotazioni curiose, l’attenzione ignora fattori oggettivamente ingombranti, per concentrarsi su particolari silenziosi o minuscoli, rendendoli più grandi e più rumorosi, e riesumandoli in momenti insospettabili, di nuovo in base a collegamenti del pensiero che a noi grandi sfuggono.
È l’effetto di quella stanza così spaziosa che, rivista parecchi anni dopo, ci appare stretta e angusta: eravamo più piccoli noi, certo, ma erano diverse anche le proporzioni con cui misuravamo il mondo e le sue relazioni.
Lorenzo