Caro Tata
la corrispondenza de La Tata Maschio con i lettori
Benvenuti nella Rubrica di Lorenzo Naia, aka La Tata Maschio. Dopo una vita da tata... maschio, oggi continuo ad occuparmi di infanzia, ma attraverso le parole: scrivo libri per bambini e curo progetti creativi per brand family friendly.
Se volete scrivermi, potete inviare un’email con oggetto “Caro Tata” all’indirizzo parliamone@latatamaschio.it. Sceglierò una lettera da pubblicare qui nella mia rubrica insieme alla mia risposta! Vi aspetto numerosi :-)
Sbagliare al meglio
Caro Tata,
mi chiamo Elena e sono un’insegnante. Ogni giorno lavoro a stretto contatto coi "Ragazzi", i miei non sono più bambini in realtà, ma alle volte mi rendo conto che le loro richieste e i loro bisogni sono gli stessi, da sempre e di sempre. Sono adolescenti spesso in fuga, alla ricerca costante di punti di riferimento che talvolta non riescono a trovare all'interno della famiglia, che dovrebbe essere l’alcova che li protegge per farli crescere. E invece capita sovente che inseguano qualcosa al di là, al di fuori... Il loro mondo mi affascina, parlare con loro e vederli diventar grandi mi arricchisce sempre. Il nostro è un rapporto che si rinforza col tempo e matura nelle aule scolastiche, quelle stesse aule che oggi ci mancano come l’aria.
Mi è sempre più chiaro, però, che il nostro obiettivo in qualità di educatori sia principalmente quello di rendere i ragazzi autonomi, e allora mi viene in mente l’anatra di Lorenz che ad un certo punto getta in acqua i suoi piccoli per insegnare loro a nuotare, a stare al mondo. Questo è il nostro compito di educatori e di insegnanti: "gettare" i nostri ragazzi in acqua, consentire loro di fare scelte, di commettere errori, si sapersi poi rialzare e proseguire guardando avanti e più in là per realizzare i loro sogni nel cassetto, i loro desideri e tutto quello di cui nella vita avranno bisogno.
Grazie, Elena
La tata risponde
Cara Elena,
vicino a dove abito c’è un parco naturale con due laghi. Ci vado ogni tanto per fare quattro passi e capitava di andarci anche durante gli anni universitari per prendere una boccata d’aria tra una teoria di Lorentz e l’altra! Negli scorsi giorni riflettevo sul fatto che, nell’elenco delle cose che ho perso in questi mesi di isolamento causa Covid-19, c’è anche la nascita degli anatroccoli che in primavera di solito vedo nuotare mentre passeggio lungo le rive. Sono buffi! Dapprima impacciati e un po’ giocherelloni, col passare delle settimane diventano più spavaldi e cominciano ad avventurarsi da soli.
Mamma anatra li getta in acqua, è vero, ma rimane lì accanto. E prima di lasciarli andare del tutto, percorre ripetutamente il perimetro del lago con questi batuffoli al seguito, cosicché abbiano la possibilità di perlustrare e sperimentare insieme a lei. Cosa intendo dire? Non c’è apprendimento senza tentativi e non c’è autonomia senza scelta, quindi senza errore – e questo vale ad ogni età, bambini, ragazzi e adulti – ma io credo che l’educatore attento non “getti” mai i suoi ragazzi a caso, cerca di individuare con perizia quale sia il punto più adatto per il tuffo, il punto più adatto per sbagliare al meglio! Affinché possano guardare avanti, sì, ma anche indietro, con più consapevolezza.
Lorenzo LMT